Se si verifica il contagio da Coronavirus del Dipendente, che rischio nasce in capo all’Azienda e all’Imprenditore?
Nel pieno della Pandemia di Covid-19 che si è scatenata all’inizio di quest’anno, l’INAIL si è espresso con una precisazione.
Per offrire una giusta tutela a chi subisce l’infezione in circostanze lavorative, ha equiparato il contagio da Coronavirus del Dipendente ad un “infortunio sul lavoro”.
Proprio ad un infortunio, senza scomodare la “malattia professionale”, perché nel contagio virulento si riscontrano proprio le caratteristiche di un evento fortuito, esterno e violento.
Quindi non c’è nulla di nuovo, perché il concetto di infortunio sul lavoro è sempre quello…
COS’È UN INFORTUNIO SUL LAVORO?
Si tratta di un evento traumatico che avviene sul luogo di lavoro, durante lo svolgimento di una mansione o durante uno spostamento da essa giustificato.
Per tutelare le vittime dalle conseguenze di un imprevisto del genere, la Legge ha istituito una forma di assicurazione obbligatoria a beneficio di tutti i Dipendenti, a cui gli stessi vengono iscritti nel momento in cui vengono assunti dall’Azienda.
Questa tutela è prestata dall’INAIL – Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.
Purtroppo questi episodi accadono di continuo, con insospettabile frequenza; l‘INAIL stesso ne tiene il conto, pubblicando periodicamente una statistica.
Ad esempio nei primi tre mesi del 2019 si sono verificati circa 468 mila eventi, con un incremento di oltre 200 rispetto all’anno precedente.
Per via di questa particolare situazione di Pandemia, oggi con l’ipotesi di contagio da Coronavirus del Dipendente, il perimetro di questa fattispecie si è allargato.
COSA SI PREVEDE PER IL DIPENDENTE?
Al verificarsi dell’evento interviene l’INAIL erogando prestazioni economiche a suo favore, durante il periodo in cui egli è assente dal lavoro per via dell’infortunio.
L’INAIL garantisce inoltre anche altre prestazioni sanitarie (gratuite), come anche la fornitura di protesi o apparecchi utili a ridurre l’inabilità lavorativa del Dipendente.
Il Dipendente infortunato può beneficiare anche di visite, accertamenti, farmaci e cure per l’intera durata dell’inabilità, così da garantire il suo pieno recupero.
QUALI RISCHI PER L’AZIENDA?
Dal punto di vista economico la gestione del Dipendente che subisce un infortunio sul lavoro non rappresenta un gravame per il Datore di Lavoro, poiché la questione monetaria viene gestita dall’INAIL (salvo accordi contrattuali o richieste specifiche dell’Ente).
Se l’Azienda ha preso tutte le precauzioni e rispettato tutte le previsioni della Normativa, in automatico non ci sono particolari conseguenze.
Tuttavia, dal momento che il Datore di Lavoro ha obbligo e dovere di salvaguardare l’incolumità dei suoi Dipendenti, la situazione cambia completamente se emergono elementi che spostano la responsabilità sull’Azienda.
Si concretizza una situazione del genere nei casi in cui il Datore di Lavoro:
- non ha adottato le misure di sicurezza previste dal D.Lgs 81/2008;
- ha egli stesso impartito l’ordine, nell’esecuzione del quale il Dipendente si infortuna;
- non ha fornito al Dipendente adeguata formazione / informazione sui rischi lavorativi.
In tutti questi casi è escluso il concorso di colpa del Dipendente, come ribadito dalla recentissima Ordinanza n° 8988 emessa dalla Corte di Cassazione il 15/05/2020.
Conseguenze Civili, Amministrative e Penali.
Anche già solo per via della mancata o tardiva denuncia dell’evento, o per l’errata indicazione del Codice Fiscale dell’Azienda nella sua comunicazione, il Datore di Lavoro rischia di incorrere in sanzioni amministrative.
A seconda che l’infortunio comporti assenza dal lavoro fino a tre giorni o per un periodo maggiore, la sanzione per l’invio tardivo della comunicazione cresce in modo drastico (da 548€ a 1.972€ nel primo caso, da 1.096€ a 4.932€ nel secondo).
Oltre a quelle pecuniarie, tra le sanzioni amministrative ci sono anche quelle interdittive, come il divieto di collaborare con la P.A., o la sospensione dell’attività.
Sotto il profilo Civile, l’Azienda viene chiamata al risarcimento del danno patrimoniale, cioè il pregiudizio economico subito dal lavoratore infortunato (sia le spese sostenute per le cure che gli eventuali mancati guadagni futuri).
A questo si aggiunge anche quello non patrimoniale, ovvero quello biologioco causato all’integrità fisica e alla vita di relazione del Dipendente.
Dal momento che un infortunio sul lavoro comporta sempre una lesione personale del Lavoratore (o addirittura la sua morte), questa fattispecie costituisce reato e innesca anche conseguenze Penali sia per l’Azienda che per i suoi stessi Amministratori.
E il Coronavirus?
Per tornare all’oggetto del discorso, in questo particolare periodo il contagio da Coronavirus del Dipendente amplia le fattispecie che rappresentano un infortunio sul lavoro.
Di conseguenza è aumentato il rischio per l’Azienda di trovarsi a gestire le questioni appena descritte, con tutta l’incertezza dell’esito di un eventuale giudizio.
Il fatto che il contagio da Coronavirus del Dipendente può anche avvenire in situazioni esterne al lavoro complica sicuramente di più lo scenario, soprattutto per quelle tipologie di attività le cui particolari mansioni fanno presumere che si è trattato di un evento “interno”.
Se è vero che non necessariamente in caso di infortunio sul lavoro scatta automaticamente la responsabilità dell’Azienda, è facile però immaginare quanto è alto il rischio di essere chiamati in causa e di trovarsi a doversi difendere in un Tribunale.
COME SI TUTELA L’AZIENDA?
Di fronte ai tanti rischi che minacciano il patrimonio di un Imprenditore, ci sono altrettante soluzioni assicurative utili a proteggerlo.
Per difendersi dal rischio di dover affrontare richieste di risarcimento c’è la Polizza RCT, ovvero di Responsabilità Civile verso Terzi per danni causati nell’esercizio dell’attività attraverso fatti illeciti extracontrattuali.
In abbinamento a questa garanzia si prevede la RCO – Responsabilità Civile verso i prestatori d’Opera (dipendenti e altri addetti di cui si avvale l’Azienda).
Questa tutela assicurativa è preziosa per proteggere l’Azienda dal pericolo che l’INAIL voglia esercitare diritto di rivalsa nei suoi confronti dopo aver pagato il risarcimento ad un Dipendente vittima di un infortunio, al verificarsi di violazioni (colpose e non dolose) della normativa sulla Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (81/2008).
Infine, per sostenere il costo di una valida difesa giudiziaria e inseguire la propria ragione, l’Azienda può stipulare una Polizza di Tutela Legale.
Questa garanzia è preziosa soprattutto per affrontare al meglio un procedimento Penale, i cui esisti negativi è bene precisare che non possono essere assicurati.
PER CONCLUDERE
Quello del contagio da Coronavirus del Dipendente è un nuovo rischio, oltre quelli che da sempre minacciano le Aziende e chi le amministra.
Ogni soluzione assicurativa utile a tutelare il patrimonio dell’Imprenditore deve essere ben pensata e ponderata, per poter essere davvero efficace nella sua funzione.
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L’Autore dell’articolo è Alessio Cioeta, consulta il suo profilo professionale.
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