Molte Aziende non si sono fermate e altre hanno sperato di tornare presto operative. Ma quali sono i rischi e le responsabilità del Datore di Lavoro durante il Covid-19?
Le nostre vite stanno tornando a scorrere normalmente e tutti abbiamo ripresto a lavorare, con la consapevolezza che il contagio da Coronavirus rimane un rischio da affrontare.
Mettiamo la nostra mascherina, cerchiamo di mantenere le distanze e ci laviamo spesso le mani con il gel igienizzante che viene distribuito in ogni angolo.
Con queste accortezze ci teniamo al sicuro e cerchiamo di mantenere basso il pericolo di incappare in questo minuscolo nemico che ricorderemo con il nome di Covid-19.
MA COSA NE PENSA IL DATORE DI LAVORO?
Chi conduce una Azienda ha – ovviamente – la stringente preoccupazione di condurre il proprio business fuori da questo periodo di difficoltà.
Relativamente al rischio di contagio da Covid-19 che i suoi Dipendenti corrono ogni giorno, forse è più preoccupato lui di quanto lo siano loro stessi (e fa bene ad esserlo).
La Legge (D.Lgs. 81/2008) stabilisce la responsabilità del Datore di Lavoro per la loro salute e per la sicurezza dell’ambiente in cui svolgono le proprie mansioni.
Questa preoccupazione, che già normalmente tiene con il fiato sospeso, in tempi di Pandemia è diventata ancora più intensa per via della pronuncia dell’INAIL per cui il contagio da Coronavirus viene equiparato ad un”infortunio sul lavoro”.
Questa impostazione – Circolare INAIL del13/03/2020 – è motivata dal ritenere la causa virulenta del contagio un evento fortuito, violento ed esterno al pari di un infortunio.
Quali rischi ricadono sull’Azienda?
E quali Polizze possono tutelarla?
LA RIVALSA INAIL E LA GARANZIA RCO
Ogni Dipendente regolarmente assunto in qualsiasi Azienda è naturalmente assicurato presso INAIL, ovvero l’Ente Pubblico che gestisce l’Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Al verificarsi di un evento sul luogo di lavoro o “in itinere“, INAIL tutela il Dipendente con prestazioni economiche e sanitarie a suo favore. Questo aspetto economico non grava sull’Azienda, in quanto l’Ente interviene erogando l’indennizzo direttamente al Beneficiario.
Dopo aver provveduto, INAIL verifica che il Datore di Lavoro abbia rispettato tutte le previsioni del D.Lgs 81/2008, ovvero, a titolo esemplificativo:
- aver valutato tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro;
- aver fatto il possibile per prevenirli, con idonee procedure e precauzioni;
- essersi preoccupata di informare i Dipendenti circa questi rischi e di formarli sulle procedure da adottare nello svolgimento delle rispettive mansioni.
Nel caso di accertata responsabilità del Datore di Lavoro per la non ottemperanza agli obblighi, INAIL procede con il recupero delle prestazioni erogate.
Azione di rivalsa.
L’Azienda dovrà rimborsare tutte le somme corrisposte a qualsiasi titolo al Dipendente: sia quelle necessarie per le cure, sia quelle per ristorare l’infortunato dei mancati guadagni futuri e per il danno biologico causato alla sua integrità psico-fisica.
In pratica c’è il rischio che il Datore di Lavoro debba esporsi con il proprio Patrimonio per far fronte al risarcimento, che sicuramente non sarà di lieve entità.
Cosa può fare l’Azienda per tutelarsi da questo rischio?
Per quanto potrà preoccuparsi di rispettare gli obblighi di Legge e di prevenire il verificarsi di un infortunio (o anche di un contagio da Covid-19, in questo particolare periodo), non potrà mai eliminare completamente la minaccia.
Come in tutti i casi in cui il rischio non può essere eliminato, non resta che trasferirlo con una Polizza assicurativa sulle spalle di una Compagnia di Assicurazioni.
La garanzia RCO.
Questa garanzia è normalmente abbinata alla RCT, utile e necessaria per proteggere l’Azienda dalle richieste di risarcimento che possono nascere durante l’esercizio dell’attività.
La RCO tutela l’Imprenditore proprio dall’azione di rivalsa dell’INAIL in seguito ad un infortunio dei prestatori di lavoro per i quali l’Azienda è ritenuta responsabile.
Nella definizione di “prestatori di lavoro” si ricomprendono normalmente sia i Dipendenti, come anche i Lavoratori Autonomi e tutti i soggetti equiparati ai Lavoratori Subordinati ai quali si estendono le previsioni del D.Lgs 81/2008.
Oltre che dall’azione di rivalsa, copre anche per la pretesa del Dipendente (o degli eredi) per il “danno differenziale” rispetto a quello per cui interviene INAIL.
L’Istituto indennizza infatti, oltre alle spese per le cure, solo il danno biologico permanente superiore al 5%, senza considerare quello temporaneo e quello non patrimoniale.
Questo limite dell’assicurazione obbligatoria, automaticamente attiva se un Dipendente è regolarmente assunto, significa che l’Azienda è comunque patrimonialmente esposta al rischio di partecipare al risarcimento anche se ha rispettato tutti i suoi obblighi di Legge.
LA CONTROVERSIA PENALE E LA POLIZZA DI TUTELA LEGALE
Come già precisato, l’Azienda è obbligata ad adottare e controllare l’osservanza di misure di sicurezza necessarie a prevenire un infortunio sul lavoro.
Oltre ad esporre il Datore di Lavoro alla rivalsa da parte dell’INAIL, la violazione delle norme di cui al D.Lgs 81/2008 costituisce una condotta illecita.
Se in una situazione in cui quelle norme non sono state rispettate si verifica un infortunio sul lavoro in seguito al quale si determinano la morte o lesioni personali di un Lavoratore Dipendente, si configura un reato perseguibile d’ufficio.
Ciò significa che possono nascere conseguenze legali in capo all’Azienda anche senza che il danneggiato voglia sporgere querela, ma anche solo per iniziativa dello Stato.
Occorre precisare che in presenza di un reato, la questione assume rilevanza Penale.
A differenza di un contenzioso Civile, in cui si discute circa il risarcimento di un danno, una condanna Penale espone chi la subisce a conseguenze particolarmente impegnative.
Tra gli esiti del giudizio possono esserci sanzioni pecuniarie (non assicurabili) e misure interdittive che possono anche portare all’interruzione dell’attività.
Per evitare o mitigare il più possibile questo genere di conseguenze, l’Azienda ha un forte interesse a difendersi. In questo caso il rischio da trasferire su una Compagnia di Assicurazioni è quello di dover sostenere il costo (chissà quanto grande) della propria difesa legale, per tutta la durata del processo e in tutti i gradi del giudizio.
La Polizza di Tutela Legale
È questo lo strumento utile allo scopo e funziona secondo una logica semplicissima.
La garanzia consiste in una somma da utilizzare per il pagamento delle spese legali, ovvero la parcella dell’Avvocato e tutte le spese necessarie per costruire un impianto difensivo quanto più valido possibile. La stessa può essere impostata per considerare sia in controversie Civili che Penali e, inoltre, per avere una efficacia temporale tale da includere i fatti accaduti nel passato (non noti) e le liti che potranno innescarsi in futuro.
PER CONCLUDERE
Nel particolare momento che la nostra Economia sta attraversando dobbiamo diventare tutti più consapevoli dei rischi che ci riguardano.
Una interruzione della nostra attività o una perdita economica scatenata da un infortunio sul lavoro mal gestito può mettere in ginocchio qualsiasi Azienda.
Per fortuna per ogni rischio in agguato c’è una opportuna soluzione assicurativa.
Noi di BIG Insurance Blog siamo a tua disposizione per riflettere insieme.
L’Autore dell’articolo è Roberto Zottola, consulta il suo profilo professionale.
Contattalo via email scrivendo a: roberto.zottola@biginsurance.it
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